Asian Film Festival - Italia
 

19° edizione – Vincitori – I premi

Vincitori – I premi

In una sala affollata e alla presenza di alcuni tra i principali rappresentanti dei principali Paesi coinvolti, tra cui il Ministro consigliere Kundunee dell’Ambasciata di Thailandia in Italia, il Direttore dell’Istituto Giapponese in Roma, Amb. Masuo Nishibayashi e il regista filippino Brillante Mendoza, che negli scorsi giorni ha ricevuto il Premio alla Carriera, sono stati proclamati i vincitori del concorso internazionale. I riconoscimenti decretati dalla giuria presieduta da Elena Bindi e composta da Inti Carboni, Fabia Bettini e, per il verdetto della sezione Newcomers dagli studenti Unint, sono andati alle seguenti opere, registi e attori:


MIGLIOR FILM

On The Job, The Missing 8 (di Erik Matti, Filippine, 2021)

“Tiong Bahru Social Club è un’opera prima fresca e accattivante, che ci porta in una realtà alternativa ma che conserva la multiculturalità del paese in cui è ambientata (Singapore). La ricerca della felicità e della realizzazione personale vengono analizzate nel contesto di un mondo distopico dalle tinte vivaci, dove i colori forti si contrappongono al grigiore che i personaggi portano dentro.In un luogo in cui l’unico modo di vivere accettabile è essere sempre gioiosi, tuttavia, la felicità non sembra avere più alcun valore. La forte ironia che contraddistingue la narrazione ci rende spettatori di un mondo paradossale: lo stile di vita assurdo che viene adottato all’interno del Tiong Bahru Social Club ci fa quasi sorridere, nondimeno tocca spesso tasti dolenti e troppo vicini alla nostra realtà. Infine, da menzionare la fotografia dai toni vibranti e la cura nella scelta delle inquadrature, che si adattano perfettamente all’idea di un piccolo mondo interamente controllato e si contrappongono ai dubbi crescenti espressi dai personaggi.”

Videomessaggio del regista Erik Matti

MIGLIOR REGIA

The Edge of Daybreak (di Taiki Sakpisit, Thailandia, 2021)

“Per come ha raccontato, con uno sguardo gelido ed entomologico, una storia d’amore assoluto in una Cina rurale.”

videomessaggio del regista Taiki Sakpisit

MIGLIOR ATTRICE

Kaya Kiyohara (In The Wake, Giappone, 2021)

“L’attrice, grazie alle molte sfumature della sua performance è riuscita a rendere
un ritratto molto credibile, che veicola una gamma di emozioni, da parte di un talento così
giovane e promettente.”

Kaya Kiyohara in una scena di In The Wake

“To everyone at the Asian Film Festival, thank you very much!I am surprised and very honored to receive such an award.I am also very happy that this film was able to screen in Italy in front of the audience.As an individual who loves cinema, I would like to keep challenging myself to become a better actress.”


MIGLIOR ATTORE

Ex Aequo
Christian Bables (Big Night, Filippine, 2021)

“Christian Bables è stato straordinario nell’interpretare il personaggio di “Dharna”, un estetista gay il cui nome viene erroneamente inserito nella lista di controllo nella guerra alla droga. Dhama dovrà dimostrare la sua innocenza nel lampo di una notte. Magnifico Bables, che con la sua sua interpretazione a tratti comica anche quando la situazione è drammatica, rende amabile il pemonaggro agli occhi dello spettatore, per la sua sensibilita e per la sua voglia di giustizia nei confronti delle persone oppresse.”

Videomessaggio di Christian Bables

Vince Rillon (Resbak, Filippine, 2021)

“Per come è riuscito ad interpretare il difficile ruolo di un ragazzo che deve sopravvivere in un ambiente dominato da violenza, corruzione, e continue prevaricazioni.”


FILM PIU’ ORIGINALE

The Wheat (di Tang Yu-qiang, Cina, 2021)

“Un film che attraversa senza soluzione di continuità le forme del cinema, come portali che aprono mondi paralleli, dimensioni sospese tra la realtà, la visione, il sogno e l’incubo.”

il trailer di The Wheat

 NEWCOMERS

Premio assegnato dalla giuria Unint
Tiong Bahru Social Club (Bee Tan Thiam, Singapore, 2020)

“Tiong Bahru Social Club è un’opera prima fresca e accattivante, che ci porta in una realtà alternativa ma che conserva la multiculturalità del paese in cui è ambientata (Singapore). La ricerca della felicità e della realizzazione personale vengono analizzate nel contesto di un mondo distopico dalle tinte vivaci, dove i colori forti si contrappongono al grigiore che i personaggi portano dentro. In un luogo in cui l’unico modo di vivere accettabile è essere sempre gioiosi, tuttavia, la felicità non sembra avere più alcun valore. La forte ironia che contraddistingue la narrazione ci rende spettatori di un mondo paradossale: lo stile di vita assurdo che viene adottato all’interno del Tiong Bahru Social Club ci fa quasi sorridere, nondimeno tocca spesso tasti dolenti e troppo vicini alla nostra realtà. Infine, da menzionare la fotografia dai toni vibranti e la cura nella scelta delle inquadrature, che si adattano perfettamente all’idea di un piccolo mondo interamente controllato e si contrappongono ai dubbi crescenti espressi dai personaggi.”

Videomessaggio del regista Bee Tan Thiam

L’appuntamento con l’Asian Film Festival è all’anno prossimo, che celebrerà il ventennale della manifestazione.